Cosa succede agli insilati e quindi all’unifeed quando le temperature aumentano?
Gli insilati contengono lieviti, muffe e batteri che, in quantità eccessiva, sono in grado di ridurre il valore nutritivo dell’alimento. La proliferazione di questi microrganismi porta a:
La proliferazione dei microrganismi ed il riavvio delle fermentazioni avviene quando il prodotto viene esposto all’ossigeno ed è legata alla temperatura ambientale.
Si parla di unifeed caldo già con un aumento di 10° C della temperatura dello stesso rispetto a quella ambiente, ma durante le calde giornate estive si arriva anche a +20° C.
Avere materie prime di qualità è il primo passo, quindi già dalla raccolta bisogna evitare il più possibile le contaminazioni. Le trincee dovrebbero essere chiuse in maniera impeccabile per ridurre l’esposizione all’ossigeno e per aiutare il processo di stabilizzazione della trincea si può ricorrere all’utilizzo di prodotti appositi per la conservazione degli insilati.
Nonostante queste accortezze vi sarà comunque una minima presenza di microrganismi nocivi che si attiveranno nuovamente una volta aperto l’insilato. Anche in questo caso si possono utilizzare dei prodotti utili a contrastare le fermentazioni in mangiatoia, di cosa si tratta?
Delle miscele di acidi organici come Selko TMR GP.
Selko TMR GP è una miscela di acidi organici che limita la crescita di lieviti, muffe, batteri ed inibisce la crescita delle Enterobatteriacee, come ad esempio Salmonella.
Ciò riduce la fermentazione aerobica e, di conseguenza, limita l’aumento di temperatura dell’unifeed (l’aumento della temperatura viene ritardato di più di 6 ore).
Essendo minima la presenza dei microrganismi questi consumeranno pochissime sostanze nutritive, così da mantenere inalterato il valore nutrizionale dell’unifeed. La razione inoltre rimarrà appetibile, con conseguente aumento dell’assunzione di sostanza secca.